Quasi senza volerlo.
Upstream nasce dall’intuizione di Claudio Cerati, imprenditore di Parma con la passione per la buona cucina. Tutto inizia dalla riscoperta di un sapore che non sentiva da tempo, un salmone eccellente mangiato una sera al ristorante. Era davvero difficile trovarne di buoni così; allora, invece di cercarlo, ha iniziato a farlo.
A Parma, in giardino, cominciano gli esperimenti di affumicatura con il legno di faggio del vicino Appennino - quell’odore gli ricorda sua nonna, quando accendeva il camino in montagna. Un gioco destinato agli amici, un regalo di Natale diverso ogni anno. La sperimentazione ne dura più di dieci.
Poi la svolta. Qualcuno gli fa notare che la bontà di quel suo modo di preparare il salmone non può rimanere inespressa. La natura ribelle che lo ha spinto sempre nella direzione opposta alla corrente guida Claudio Cerati ad andare dove si produce il salmone migliore, nell’arcipelago delle Fær Øer, tra Scozia e Islanda. Qui il cosiddetto salmone dell’Atlantico cresce nelle acque aperte e pulite dei mari del Nord. Un salmone privo di antibiotici e ricco di omega-3. Cosa volere di più.
Un metodo che consente al pesce una vita distesa e un’alimentazione sana. La ricerca dell’eccellenza è perseguita in ogni passaggio della filiera, a questo punto il salmone deve essere perfetto. Fresco, da consumarsi entro breve perché privo di conservanti, marinato con una ricetta delicata con solo sale e zucchero. Infine, il tocco che lo rende diverso da tutti gli altri: per l’affumicatura il faggio emiliano di tanto in tanto raggiunge il nord Europa.
Upstream è il salmone di Claudio Cerati, il salmone unico al mondo nato dal suo sogno Controcorrente.